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Le nuove tecnologie hanno determinato un cambiamento della vita individuale e delle relazioni sociali. Il loro impatto sul diritto, che è strettamente collegato all'esperienza umana, è stato inevitabile. Il presente volume - che rientra nell'attività di ricerca del Team «DIGITS (Data and Information in the Global Information-Tecnology Society: Rights, Liability and Remedies)» nell'ambito del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Verona «Diritto, Cambiamenti e Tecnologie» e scaturisce dalla collaborazione con studiosi di varie Università italiane - indaga l'impatto delle nuove tecnologie sul diritto costituzionale, assumendo tre punti di osservazione. Il primo è quello della comunicazione, che è profondamente mutata con l'avvento di Internet. La rete ha, infatti, creato spazi di libertà e offerto opportunità inimmaginabili fino al secolo scorso. Tuttavia, essendo dominata dalle grandi multinazionali americane della tecnologia, rappresenta anche una minaccia per le libertà individuali e per la sovranità degli Stati. Di qui il problema - affrontato dagli autori - di una regolamentazione dei servizi digitali, anche con l'obiettivo di affermare una sovranità digitale europea. Il secondo è quello dei diritti, con riferimento, tra gli altri, al diritto al lavoro e al diritto allo studio, che nel corso della pandemia sono stati garantiti, per quanto possibile, proprio grazie all'impiego delle nuove tecnologie. Il terzo è quello dei processi decisionali nell'ambito della sfera pubblica, ragionando gli autori sul voto elettronico e sullo scenario futuribile di una democrazia diretta, oltre che sul possibile utilizzo dell'intelligenza artificiale per le decisioni della Corte costituzionale.